Mi presento:
Sono Giovanni Antonio Piras istruttore- allenatore e preparatore atletico nazionale di Arrampicata Sportiva, sono istruttore di ginnastica psicomotoria, istruttore di Baby fitness e mental coach sportivo.
Il mio percorso gli studi mi ha portato ad approfondire tematiche quali psicologia e disabilità.
Reputo l’arrampicata uno strumento eccezionale per lo sviluppo delle capacità psicomotorie e ritengo che sia un valido strumento di interazione emotiva con bambini e ragazzi autistici o altre disabilità.
Mediante l’arrampicata si realizzano i seguenti obiettivi:
- Miglioramento e sviluppo delle strategie di comunicazione
Le persone con ASD hanno spesso difficoltà nelle interazioni sociali provocando un progressivo isolamento e mancanza di contatto sociale e affettivo con le persone, come anche di frequente presentano carenza di empatia e incapacità di esprimere correttamente i propri sentimenti. L’arrampicata viene utilizzata come strumento interpersonale utilizzando determinate parole contestuali (es: blocca, cala, corda, moschettone), crea un legame con l’istruttore.
Per un ragazzo autistico, uscire dalla propria area di comfort è molto complicato.
Creare una situazione al di fuori di questa “zona di sicurezza“, in cui il ragazzo si senta a proprio agio è essenziale (utilizzando anche oggetti di transizione). Arrampicare su pareti differenti e scoprire nuovi schemi motori utili per le varie salite, permettono al bambino o al ragazzo di esplorare una realtà diversa e relazionarsi con l’ambiente che lo circonda.
- Potenziare al massimo l’autonomia e l’indipendenza personale
Imparare ad equipaggiarsi da soli deve essere un obiettivo del lavoro con i ragazzi, sapere che per arrampicare bisogna mettersi l’imbrago e le scarpette e imparare a farlo, è uno stimolo ad aumentare l’indipendenza. Riuscire a gestire in autonomia la fase preparatoria è di aiuto all’autostima e raggiungere la meta prefissata nell’arrampicata accresce notevolmente la fiducia in se stessi.
Vi aspetto in palestra!